Con tachicardia si intende l’aumento della frequenza del battito cardiaco sopra i 100 battiti a minuto, valore massimo normale a riposo. Tra le cause ci sono stress, preoccupazioni o sforzi improvvisi e eccessivi in soggetti non allenati.

In questi casi il cuore reagisce aumentando rapidamente la frequenza e la persona percepisce un battito accelerato, che rientra in pochi minuti in un range di normalità se la persona si ferma e tranquillizza. Per prevenire questa situazione è bene praticare attività fisica aerobica regolare ed evitare le situazioni di stress.

Alla tachicardia causata da fattori reali si aggiunge quella senza cause scatenanti e che genera senso di svenimento, malessere improvviso e sudorazione, sintomi che si associano al calo di pressione causato dalla tachicardia. In altri casi, più rari, la tachicardia è asintomatica.

Una forma particolare di tachicardia è la sindrome di Wolff-Parkinson-White. In questa malattia esistono connessioni anomale tra atrio e ventricolo. Questi «ponti» anormali possono interferire con gli impulsi cardiaci normali e favorire l’innesco di aritmie, a volte potenzialmente letali.

Cosa fare in caso di tachicardia?

Indipendentemente dalla causa della tachicardia e dell’aumento del battito cardiaco è importante rivolgersi a Fisicamente Medica per un elettrocardiogramma e se la tachicardia persiste rivolgersi al pronto soccorso per l’ECG a crisi in corso. Un altro accertamento utile è l’elettrocardiogramma a riposo e l’Holter delle 24 ore.

Una volta identificate le cause e il tipo di tachicardia il medico di Fisicamente Medica decide il da farsi, come tenere sotto controllo lo stress o prescrivere una cura farmacologica. Ancora, il cardiologo può optare per esami specifici e approfonditi o per un ricovero ospedaliero.

Gli strumenti a disposizione del medico cardiologo

Il cardiologo di Fisicamente Medica ha a disposizione diversi strumenti per diagnosticare la tachicardia e la causa che la determina. Per prima cosa lo specialista si informa dei sintomi e si informa sulla presenza di altre malattie, per poi richiedere altri esami per monitorare la frequenza cardiaca e scoprire il collegamento tra sintomi e aumento del battito cardiaco. Tra questi ci sono l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma e l’holter cardiaco.

La cura della tachicardia permette di rallentare la frequenza in fase di crisi e previene futuri episodi, riducendo il rischio di complicazioni. Una tachicardia non curata mette a rischio il funzionamento del cuore e porta ad altri disturbi cardiaci. Tra le complicazioni segnaliamo:

• formazione di coaguli di sangue (trombi) che possono causare un ictus o un infarto del miocardio

• incapacità del cuore di pompare abbastanza sangue (insufficienza cardiaca)

• episodi frequenti di svenimenti o di perdita di coscienza

• morte improvvisa, di solito associata solo a tachicardia ventricolare o a fibrillazione ventricolare.

Ridurre la tachicardia significa ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e se già si soffre di problemi del cuore è importante prenotare controlli periodici nel tempo con lo specialista di Fisicamente Medica e seguire il piano di cura stabilito con il medico di fiducia.

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